Sotto il Campanile 14 maggio 2023

Pubblicato giorno 13 maggio 2023 - Avvisi, In home page, NOTIZIARIO

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VI Domenica di Pasqua
14 Maggio 2023 – Foglio n. 225 Festa della mamma
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come
la dà il mondo, io la do a voi” (Gv 14, 27). Gesù
Risorto promise tante volte questo dono. Sono
passati secoli e millenni, ma la pace non c’è an-
cora. È in atto “la terza guerra mondiale a pezzi”
(Papa Francesco). L’umanità vive su una polve-
riera con la miccia accesa, pronta ad esplodere
da un momento all’altro. Nell’aria soffiano venti
minacciosi di tempesta. Si respira la paura per
qualcosa di irreparabile che sta per succede-
re. Ci si sente impotenti a fronteggiare lo spiri-
to malvagio e guerriero del mondo. “Come un
leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5, 8). Non risparmia nessuno. E intanto la gente non se ne cura, tutta presa dalla smania della corsa verso l’oro.

È di qualche settimana fa una squallida e macabra notizia di cronaca nera. Un 28nne uccise una clochard nella galleria di un ex cinema a Udine, sferrando- gli addosso colpi furiosi con la lama di un coltellaccio da sub, fino a farlo ca- dere massacrato a terra. Alla polizia, che gli chiedeva il perché di quell’azione insensata, l’assassino rispose quasi sorridendo: “Non lo so. Non lo avevo mai visto prima”.
A Foggia un marito, accecato dall’ira, colpì a morte nell’androne di casa colui che riteneva essere l’amante della moglie. Al rientro tentò di colpire anche lei, ma fu la figlia sedicenne, nel tentativo di fare scudo alla madre, a ricevere i colpi mortali. Dopo la carneficina mandò un messaggio agli amici dicendo di aver ammazzato tre persone, ma ne mancavano altre. Forse si riferiva al figlio di 5 anni, che si è salvato perché trovò riparo dietro il divano.

In Texas otto persone persero la vita sotto i colpi di fucile sparati da un indi- viduo con simpatie neonaziste. Altre otto sono state falciate via all’esterno di un centro cattolico per immigrati da un’auto pirata guidata da un uomo dai trascorsi razzisti. Come il nostro Alessandro Parini a Tel Aviv. Un teatro di sangue con in comune l’odio e la crescente ostilità verso gli immigrati.

In Serbia due stragi in due giorni. Era iniziato da poco il lutto nazionale per il massacro in una scuola primaria di Belgrado, quando nella tarda sera un 21nne aprì il fuoco sulla gente da un veicolo in corsa: otto morti e quattordici feriti, alcuni in condizioni gravissime. Quando fu fermato, indossava una ma- glietta neonazista Vucic: “Terrorismo”. A scatenare la mattanza fu un banale litigio in un parco del villaggio. Prima assassinò un agente di polizia fuori servizio e sua sorella, poi si mise alla guida e iniziò a sparare con un’armaautomatica sui passanti. Fece della strada a un campo di battaglia.

Guerre, invasioni, conflitti feroci, violenze, stupri, deportazione di bambini, spar- gimento di sangue … . Mi spaventa la facilità di uccidere, l’insensatezza di cal- pestare la vita, l’apoteosi delle armi. Nella storia della cultura mondiale i delitti per eccellenza sono stati quelli che rimasero inspiegabili. Si ammazza per am- mazzare. Il libro più famoso sull’omicidio si intitola: “Delitto e castigo” e fu scritto da un russo, il grande Fedor Dostoevskij. Il protagonista uccide a colpi di scure una vecchia usuraia, senza motivo, convinto di migliorare il mondo, perché la considerava un peso morto per la società.

Il clochard di Udine, i migranti con i pochi vestiti addosso, i bambini spensie- rati di una scuola elementare, i giovani a passeggio sulle strade o in un centro commerciale, la gente rintanata nelle case e nei luoghi di lavoro, gli ammalati ricoverati in ospedale e gli anziani nelle case di riposo, … a che servono? Che importanza hanno? Nessuna. Si uccide per gioco, disprezzo, capriccio, per in- timidire, affermare la propria superiorità, soddisfare la sete di potere, addirittura pensando di fare il bene. Nella morale cristiana ogni vita ha un valore immenso, inestimabile, sacro. Nell’etica borghese vale chi possiede. Nella sfera sociale i conflitti creano nemici da eliminare e politici da schiacciare, come afferma il detto latino: “Mors tua, vita mea”. Una mentalità perversa, che ricade su tutti, quando trattiamo le persone come fossero niente o anche meno.

Di recente il botanico internazionale Stefano Mancuso ha spiegato ai giovani di Economy of Francesco la strategia evolutiva che permette alla piante di attra- versare ere geologiche e vivere migliaia di anni. Boschi e foreste sono enormi comunità. Gli apparati radicali si intrecciano sotterra, scambiandosi sostanze nutritive, acqua, informazioni. Reti estese includono anche alberi di specie di- verse. La sopravvivenza sta nella cooperazione non nella competizione. Ecco il loro grande segreto.
È quanto ci ha insegnato Gesù sulla croce. Un amore smisurato, pieno, fedele, altruista, eterno, che il filosofo Emanuel Lévinas definì: “L’esodo da sé senza più ritorno”. Nel dono continuo della vita nasce quella che Gesù Risorto chiamava “la mia pace”. È il suo Spirito a compiere il miracolo. Soffia, vive, attira, illumina, seduce, unisce, convince, stimola, scalda, apre strade inedite, spinge fin dove l’amore si fa sacrificio e immolazione. Lo Spirito è sempre in azione e ancora oggi sussurra dentro con infinita tenerezza: “Non sia turbato il vostro cuore. Ab- biate fede in Dio e abbiate fede anche in me” (Gv 14, 1). Ci assicura che la pace abiterà la terra, come la luce pone fine alla notte. Gli uomini deporranno le armi e si abbracceranno come fratelli e sorelle. I cuori torneranno buoni e la gente sarà felice di amare. È la follia dei santi.
don Franco Colombini