Sotto il Campanile 29 Ottobre 2023

Pubblicato giorno 25 ottobre 2023 - Avvisi, In home page, NOTIZIARIO

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II DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

29 Ottobre – Foglio n. 234

“Volgetevi a me e sarete salvi” (Is 45, 22)

Ho letto più volte la parabola del Vangelo di
oggi: “Il regno dei cieli è simile a una rete buttata nel mare, che raccoglie pesci buoni e cattivi” (Mt 13, 47); alla fine dei tempi
verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni. Mi sono chiesto come mai Gesù
pronunciò parole così severe.

Forse aveva davanti persone svagate, sommerse nelle realtà terrene, preoccupate delle cose
quotidiane, di mangiare, bere, far denaro, divertirsi, poco aperte al Mistero di Dio, alla sua parola, alla storia, al destino
eterno. Magari per questo loro animo superficiale spadroneggiavano sugli
altri, erano duri con il prossimo, non conoscevano la misericordia.

Approfittavano di ciò che avevano per opprimere non per aiutare. Credevano di non
dover rendere conto a nessuno di quanto facevano. Un uditorio così aveva
bisogno di essere scosso in maniera salutare. Doveva sentirsi ricordare la
serietà delle esigenze di Dio e la loro ineluttabilità. Nulla può sfuggire al suo
giudizio sulla storia umana. La gente, ancora oggi, ha bisogno di imparare
che l’uomo non vale per i beni che possiede o il potere che esercita, ma dalla
grandezza del cuore, che lo fa caritatevole, misericordioso, amico dei poveri,
operatore di giustizia, artigiano della pace.
Gesù insegnò lo stile appassionato del vivere nel gesto ampio dei pescatori che lanciavano le reti “nel mare”,

carichi di attesa e di speranza.

Quante volte le avrà osservate, stando sulle sponde del lago di Tiberiade, mentre
affondavano nell’acqua sino a raggiungere il fondale, come una grande mano
aperta a raccogliere “ogni genere di cose”. Mi piace vedere l’immagine di una
Chiesa aperta, libera, gioiosa, accogliente, vicina, fraterna, docile allo Spirito,
senza risentimenti e rimpianti, tutta presa dal Vangelo e bramosa di costruire
con gli uomini e le donne del proprio tempo la civiltà dell’amore. Una Chiesa
così fa miracoli, come conferma la storia di Yannick, riportata dal quotidiano
Avvenire.
Non ha paura di definirsi povero. “Perché lo sono, come tanti qui a Marsiglia”,
dice Yannick. La maglietta larga dice che qualcuno gliel’ha regalata anche se
non è della sua taglia.

Sulla sua pelle ha vissuto una Chiesa dai due volti:

quella che accoglie e gli ha riacceso nell’anima la luce della speranza; e quella del
formalismo e del Levita, che, come narra la parabola del Samaritano, non sin
ferma di fronte a chi è nel bisogno. Yannick assicura che lo racconterà a Papa
Francesco (in occasione della visita alla città di Marsiglia il 23 settembre).

Perché lui è uno degli ultimi che il Pontefice incontrerà nell’appartamento privato
ospitato dalla casa delle Missionarie della carità, prima di concludere gli “Incontri
del Mediterraneo” con i vescovi e i giovani del bacino e presiedere la Messa allo
stadio Velodrome”.
“ Dirò al papa che la Chiesa deve essere sempre dalla parte di quanti sono in
difficoltà”, spiega. Poi riprende fiato. “A me è successo anche di essere mandato
via dagli uomini di Chiesa”. Una pausa. “Dormivo per strada. E una volta mi sono
messo con le coperte e i giornali sul sagrato di una chiesa vicino al portone.

Volevo passarci la notte al riparo. Dall’interno è uscito qualcuno e mi ha cacciato
dicendo che non ero degno di stare lì”.
È ancora amareggiato Yannick, ma sa anche che c’è ben altro all’ombra del
campanile. “Se adesso ho una nuova famiglia, lo devo a Maison Bernardette”,
si commuove Yannick. È il presidio che declina il Vangelo della fraternità in uno
dei quartieri a Nord di Marsiglia, quello di “Les Lauriers”, dove la ghettizzazione,
la povertà, lo spaccio della droga segnano il quotidiano di migliaia di immigrati
lasciati ai margini.

La palazzina dell’Associazione, ispirata alla grotta di Massabielle di Lourdes, si perde fra casermoni,

dove in ciascuno arrivano ad abitare fino a duemila “invisibili”. E ai piedi dei Pirenei Yannick è nato.
“Ho vissuto per anni sui marciapiedi”. Senza nulla. Ora è uno dei “risorti” grazie
al gruppo di giovani cattolici impegnati nelle periferie della città. “Ho un piccolo
appartamento. Faccio qualche ora di lavoro in un bar”. E il resto del tempo lo
dedica a maison Bernardette. “Restituisco ciò che ho ricevuto”, sorride.
“Facci essere poveri tra i poveri: è ciò che chiediamo ogni giorno nella preghiera”, spiega il direttore della Casa ,

Gonzague De Fombelle, 49 anni, che accompagnerà Yannick dal Papa insieme con una donna islamica aiutata dalla
struttura. “Qui la maggioranza è musulmana.

Spesso i genitori dei bambini, che vengono da noi, non parlano neppure il francese.

Ma tutti sanno che siamo cristiani e ci dicono che siamo uniti da Dio”.

La fede come terreno d’incontro. “Adoro Marsiglia – conclude Yannick proprio per questa presenza di religioni diverse.
È bello condividere ciò che siamo”.
don Franco Colombini