Sotto il Campanile 31 Ottobre 2021

Pubblicato giorno 30 ottobre 2021 - Avvisi, NOTIZIARIO

 

SCARICA ==> sotto il campanile 31 ottobre 2021

 

Seconda Domenica dopo la Dedicazione
31 Ottobre 2021 – Foglio n. 157

“Esci per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare” (Lc 14, 23)

“Esci subito per le piazze e per le vie della città e
conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi. …
Costringili a entrare, perché la mia casa si riempia”
(Lc 14, 21.23). Forse Gesù ha pronunciato queste
parole in polemica con l’antico Israele scarso di fede
nei confronti del Messia. Io percepisco la follia di un
Dio in un crescendo d’amore, che non si ferma di
fronte al rifiuto degli uomini. Li forza a entrare, pur
nel rispetto della libertà. Li vuole tutti. Proprio tutti.
Non può farci nulla. Li ama. La sua è un’insistenza
d’amore al di là di ogni limite, senza misura, con la massima fedeltà, incurante della
propria vita.
Sono parole che scaldano il cuore, mi bruciano dentro e mi spalancano agli orizzonti
della missione: andare a tutti, ai più lontani, i più anticlericali, i più tatuati, i più queer,

gli ultimi, i falliti, gli scarti, con un interesse d’amore fuori del comune. Non si può im-
pedire al fuoco di bruciare. Nel messaggio rivolto ai partecipanti alla 49ma Settimana

Sociale dei Cattolici Italiani Papa Francesco ha esortato: “L’amore di Dio non è mai
statico e rinunciatario, “tutto crede, tutto spera” (1 Cor 13, 7): ci sospinge e ci vieta
di fermarci. Ci mette in moto come credenti e discepoli di Gesù in cammino per le
strade del mondo, sull’esempio di Colui che è la via (cfr Gv 14, 6) e ha percorso le
nostre strade. Non sostiamo dunque nelle sacrestie, non formiamo gruppi elitari che

si isolano e si chiudono. La speranza è sempre in cammino e passa anche attraver-
so comunità cristiane figlie della resurrezione che escono, annunciano, condividono,

sopportano e lottano per costruire il regno di Dio” (21 ottobre 2021).

I Santi hanno preso alla lettera l’invito di Gesù, giocando la vita. Hanno aperto le brac-
cia, il cuore, la casa ai “poveri”. Tutti i poveri. Senza preferenze di persone. Anche i

poveri di fede, di speranza, di gioia. Li hanno cercati, se li sono caricati sulle spalle,
li hanno portai dentro a scaldarsi d’amore, di Dio. San Francesco d’Assisi, Santa
Chiara, San Giuseppe Benedetto Cottolengo, San Giovanni Bosco, Santa Teresa
di Calcutta, San Luigi Orione, San Filippo Neri, Beata Enrichetta Alfieri, Beato Carlo
Gnocchi, San Martino de Porres, Santa Gianna Beretta Molla, Beata Chiara Luce
Badano, Beato Carlo Acutis … : la Chiesa è una catena interminabile di santi che
giunge sino a me.

Gesù è il modello perfetto di ogni uomo, il solo giusto, il mediatore tra Dio Padre e la
mia storia. Lo Spirito Santo suggerisce le parole vere e i silenzi fecondi per arrivare alla
soglia della misericordia inossidabile del Dio che ama la vita e combatte la morte. I Santi
sono gli amici, che indicano le mille strade percorribili verso la piena felicità, la visione
di Dio, lo spettacolo della Croce, l’amore più grande. Camminano sulla mia stessa via,
proteggono ogni passo, mi incoraggiano nella perseveranza, mi dicono che il Vangelo è
possibile e non c’è nulla di più bello dell’amore.
“Signore, scelgo te e basta!”, così scrisse Sandra Sabattini nel suo “Diario”, la giovane

romagnola di 23 anni, morta in un incidente stradale nel 1984 e proclamata Beata dome-
nica scorsa nella cattedrale di Rimini. Una volta incontrato Gesù, non ha più potuto fare

a meno di amarlo, puntare in alto, seguirlo. Con Lui le è entrato il mondo nel cuore, a co-
minciare da chi viveva in povertà, nell’indigenza, nella fragilità, vittime di una società ma-
lata e spesso ingiusta. Si spese nel servizio per i disabili e per i tossicodipendenti, andò

a cercarli di casa in casa, impegnò tanto del suo tempo nella Comunità di don Oreste
Benzi. Si iscrisse alla Facoltà di Medicina all’Università di Bologna, coltivando il sogno di

partire per l’Africa con il fidanzato come medico missionario. Una santità quotidiana, gio-
iosa, libera. Una vita splendente, pulita, intensa, piena di cielo, di luce. Un capolavoro.

“Oggi c’è una inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi”, diceva.
La Comunione dei Santi spinge il mio sguardo al di là del tempo, dove la vita si fa eterna.
Con loro vivono i miei cari nella luce di Dio. La mamma, il papà, i nonni, gli zii, i preti che
mi hanno guidato, i compagni, gli amici, tante persone buone, … . Nessuno è scomparso
inghiottito dal nulla. Ad attenderli c’era il Signore Risorto che li ha presentati al Padre con
parole sublimi: “Li ho amati sino alla fine. Voglio che siano dove sono io, perché la gioia
sia piena”. Una vita di sacrificio, di lavoro, di preghiera, di carità, di affetto, di vicinanza,
nel silenzio, in umiltà, per dare un futuro ai figli, farli crescere nel santo timore di Dio,
aiutare il prossimo, condividere l’esistenza passo dopo passo, … . Sono stati un riflesso
della presenza di Dio. La loro umanità ha fatto migliore il mondo. La lunga processione
che in questi giorni porta ai Cimiteri mi ricorda che sono in cammino verso il Cielo, dove
i santi mi aspettano e il mio desiderio di eternità sarà esaudito. In preghiera sulle tombe
con il cuore traboccante di ricordi mi viene facile decifrare l’uomo nel suo affascinante e

sorprendente mistero. “Oggi sarai con me in Paradiso” (Lc 23, 43). La nostalgia si fa atte-
sa e l’oscurità della morte abbandono fiducioso nella braccia del Padre. Non mi rimane

che rendere più bella la vita per quando sarà l’ora.

don Franco Colombini