Sotto il Campanile 6 ottobre 2019

Pubblicato giorno 5 ottobre 2019 - Avvisi

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VI dopo il Martirio di San Giovanni 06 Ottobre 2019 –

Foglio n. 81 FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

La prima domenica di ottobre la nostra comunità inizia il nuovo anno pastorale nella Festa della Madonna del Rosario. Quest’anno molti eventi la rivestono di una solennità tutta particolare e straordinaria. DON GIANLUCA ROMANÒ, l’ultimo sacerdote nativo di Trezzano sul Naviglio, tornerà a ringraziare il Signore nella terra dove è stato chiamato al sacerdozio venticinque anni fa.

È cresciuto in una famiglia di operai, secondo di quattro figli, frequentando l’oratorio, partecipando alle sue attività, studiando in una scuola pubblica. Nei giorni spensierati dell’adolescenza e della giovinezza, pieni di sogni e carichi di entusiasmo, Dio l’ha posto davanti all’umanità intera e gli ha chiesto di amarla. A questo invito ha risposto di sì, rinunciando ad ogni altra cosa e vivendo solo per lei. Ogni prete è segno della fedeltà di Dio alla sua gente, che si fa prossimo e benedice la vita di ognuno con l’abbondanza dei suoi doni. “Vi darò – dice la Scrittura – pastori secondo il mio cuore” (Ger 3, 15). Lo sguardo, reso puro dalla fede, scorge nei sacerdoti la presenza di Gesù, che è venuto a prendersi cura di noi, a custodirci nell’amore, a raccoglierci in unità. “Un tempo eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime” (1 Pt 2, 25). Quando un prete ringrazia Dio per averlo scelto e chiamato al servizio sacerdotale, nasce nella comunità cristiana la riconoscenza per essere amata e il desiderio di raccogliersi nel calore di una sola famiglia. Nell’ora presente, carica di tensioni e conflitti, don Gianluca ci ricorda la parola di Gesù: “Un solo gregge e un solo pastore”, perché tutti vedano lo splendore del volto di Dio.

L’ARCIVESCOVO MONS. MARIO DELPINI verrà come pellegrino alla nostra chiesa santuario, dedicata alla Madonna di San Carlo, Patrona della Bassa, luogo di profonda devozione, di festa, di celebrazioni, di lacrime, di suppliche, “ospedale da campo” di una Chieda, che custodisce la memoria del suo popolo fedele. Nella notte cammineremo insieme per le strade della città, in Sotto il campanile Domenica 06 Ottobre 2019 preghiera, con le lampade accese. Andremo ai piedi della Madre, senza molte parole, a lasciarci guardare da Lei, perché ci porti a Colui che è “la Via, la Verità, e la Vita” (Gv 14, 6). Maria, una ragazza di Nazareth, piccola località della Galilea, nella periferia dell’Impero Romano e di Israele, con il suo “sì” ha dato il via alla rivoluzione della tenerezza. Ha scatenato la forza di amare. Dio pone i suoi occhi sui deboli per confondere i forti. L’esempio della Madonna incoraggia anche noi a dire “sì”, per percorrere i sentieri della riconciliazione. Ci saranno le parrocchie del Decanato. Con il nostro Vescovo siamo il Santo Popolo fedele di Dio, la cui ricchezza sono i mille volti, che lo compongono, le culture, le lingue, le tradizioni. Chiesa dalle genti, che nel giorno della Madonna del Rosario andrà pellegrina cantando la misericordia del Signore. Pregheremo per il mondo intero. Alla Madre del Figlio di Dio affideremo le speranze della pace. La invocheremo perché nessuno sia privato della gioia di conoscere Gesù e rinascere alla luce.

OGGI PRENDE INIZIO IL LUNGO ANNO PASTORALE. Il Signore Risorto ci manda nella società a testimoniare la Vita che vince la morte. Nel passato ci eravamo convinti di avere una fissa dimora in un mondo immutabile. Invece la storia ci ha rimessi in viaggio in compagnia di una umanità irrequieta. Il cammino dei cristiani sembra una fuga, come ai tempi di Emmaus. Non ha il passo convinto di qualcuno che sa dove andare, ma piuttosto l’agitazione di chi da un luogo vuole allontanarsi in fretta. Più che incamminarsi verso un domani, sembrano scappare dal presente. Questo tempo li mette a disagio. Lo attraversano col sentimento che avvilisce chiunque si sente prigioniero di qualche situazione imposta dal destino. Lo capisco dal loro essere disadattati nelle cose di questo mondo. Eppure è un tempo meraviglioso per gridare con la vita la grande verità del Figlio di Dio, che stracolma i cuori di amore e rimane con noi sulle strade del mondo a fare nuove tutte le cose. Non dobbiamo perdere alcuna occasione. Il Signore Risorto ci mette in cammino, consapevoli che non siamo abbandonati alle forze del nulla, ma il suo Spirito, il Paraclito, ci accompagna, ci sostiene, ci incoraggia, ci invita a non essere prigionieri delle paure, a vincere tentazioni nostalgiche di chiusura o di fuga. Non basta evitare il male, bisogna fare il bene. Tutti possiamo contribuire, partecipando alla vita gioiosa della comunità e facendo risuonare nel cuore una parola antica, molto pesante ma vera: “Dov’è tuo fratello?”. Cercandolo, troveremo la strada della felicità. Questo voleva dirci la Madonna a Cana di Galilea, quando affermò: “Fate quello che lui vi dirà”.

don Franco Colombini