Sotto il Campanile 9 giugno – arrivederci a settembre!

Pubblicato giorno 9 giugno 2019 - NOTIZIARIO

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Domenica di Pentecoste
9 Giugno 2019 – Foglio n. 77
“Una bella storia!”

Gesù promette e manda ai suoi discepoli, che resteranno nel mondo, il dono del suo Spirito. Ha mantenuto la parola: non vi lascio orfani. È con noi sempre, su ogni strada, in ogni via, ci accompagna fino alla fine dei tempi.
Lo spirito è come il vento. Soffia impetuoso, gagliardo, tenero, dolce come una carezza. Si spinge ovunque, penetra dappertutto. Valica i confini, percorre mari e pianure, sale alle cime dei monti e discende nelle valli più nascoste. Non esiste mano che lo possa fermare o trattenere. Raggiunge i cuori, li incendia d’amore, non fa preferenze di persone. Allontana le nubi della paura, della solitudine, del nulla. Suscita vocazioni, vivifica ciò che pare soccombere, anima la società aprendola al bene di tutti. Spinge alla missione che porta il Vangelo agli estremi confini della terra.
Quando si è presi dal suo vortice, ci si lascia andare, si viene trasportati nell’aria, si va dove lo Spirito conduce, al Padre, per trovarci incarnati nella storia degli uomini, perché tutti abbiano la vita e la loro gioia sia piena. Lo spirito è libertà. Costruisce un nuovo cielo e una nuova terra, una umanità rinnovata, una fraternità universale, dove abita la giustizia e regna la pace. È la speranza di ogni uomo di buona volontà, il sostegno di chi è stato chiamato a guidare le sorti del mondo, il sogno dei giovani che vogliono fare della propria vita un capolavoro, forgiando una società giusta, bella, libera dai mali che l’affliggono.
Oggi la Pentecoste coincide con la Festa dell’Oratorio e l’inizio del periodo estivo, il più felice per i nostri ragazzi. In oratorio vivranno nella gioia e nella spensieratezza, alla scoperta dei propri talenti. Ogni settimana attraverso i segreti di una disciplina artistica diversa – pittura, scultura, musica, scrittura, fotografia – cinque maestri speciali (Madre Teresa di Calcutta, Gianna Beretta Molla, Padre Pino Puglisi, Francesca Saverio Cabrini, Piergiorgio Frassati) li porteranno in una immaginaria accademia d’arte, mostrando come hanno messo in gioco i propri talenti, vivendo una vita a regola d’arte, facendola diventare “una bella storia”, un capolavoro, dove Dio ha manifestato lo splendore del suo volto pieno d’amore.
La vita di ciascuno è un dono, una benedizione, qualcosa di speciale, di unico, di originale, “una bella storia”, che riempirà di gioia e farà migliore la vita degli uomini.
Gli animatori sono lo strumento che lo Spirito utilizzerà per la sua opera. A loro voglio ripetere la stessa esortazione che l’’Arcivescovo Mons. Delpini ha rivolto in Piazza del Duomo lo scorso 17 maggio: “Voi siete belli, brutti e anche un po’ così e così, intelligenti o interdetti, i primi della classe, ma tutti voi sono stati dati cinque talenti.

Il primo si chiama: il passato, cioè la storia che avete alle spalle. Siete stati amati, educati, siete stati preziosi per chi vi ha voluto bene. nessuno è perfetto, neanche il papà o la mamma, il prete o l’educatore, ma siete stati amati. Qualcuno, qualche volta, alla vostra età pensa di aver avuto i genitori più interdetti del mondo, che non capiscono niente, però è un giudizio sbagliato. Il primo talento è di essere cresciuti così come siete e di essere stati educati proprio nella vostra famiglia, nel vostro oratorio. Il primo talento si chiama passato, ma può essere chiamato anche riconoscenza. È una bella storia.

Il secondo talento si chiama: il presente, perché questo è il tempo opportuno per mettere a frutto le vostre possibilità, per mettere mano all’impresa di aggiungere il mondo. Avete possibilità meravigliose: siete giovani, siete bravi, siete intraprendenti e uniti. Questo è il momento giusto per non sprecare il tempo. È una bella storia. Il secondo talento si chiama presente e si può chiamare anche occasione.

Il terzo si chiama: il futuro. La vita e l’educazione a diventare figli di Dio, vivendo come il Figlio di Dio, facendo della vita un dono. Si può chiamare anche vocazione.

Il quarta talento si chiama: i ragazzi, quelli dell’oratorio che vi aspettano e contano su di voi per giorni lieti, che aspettano da voi un esempio e un’amicizia. Questi ragazzi e ragazze trarranno fuori da voi il meglio che c’è in voi. Questo quarto talento si può chiamare anche servizio.

Il quinto talento si chiama: la Chiesa. Siete dentro una comunità formata da gente di tutte le età, fatta da tutte le genti. Avete intorno ragazzi, adulti, preti, suore, gente che vi guarda con affetto, con speranza, con fiducia e trepidazione. Siete stati aiutati a conoscere Gesù nella nostra Chiesa e, adesso, avete la possibilità di essere partecipi della sua vita, confidando nelle sue promesse. Il quinto si chiama Chiesa: è una bella storia, si chiama anche comunione.
Vi sono stati affidati cinque talenti, metteteli a frutto”.

Sono convinto che le sette settimane di Oratorio Feriale saranno una bella storia. Lo Spirito si divertirà a forgiare volti ed esperienze straordinarie con giochi, canti, gite, escursioni, passeggiate, piscina, preghiera, laboratori. Farà nascere gli uomini e le donne di domani. Saranno, come amava dire il Papa San Giovanni Paolo II, i santi del nuovo millennio. Una bella storia, anche per il futuro che ci attende.

don Franco Colombini

“Sotto il Campanile”
augura Buone vacanze e riprenderà con il mese di settembre